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Cresce il numero di italiani che si rivolge ai centri di medicina del sonno perché non riesce a dormire.

I responsabili dell’insonnia sarebbero le nuove tecnologie: dai social network ai tablet, dagli smartphone all’ansia di essere sempre connessi.

Le vittime del jet lag sociale fino a tre anni fa erano pochissime, oggi invece sono aumentate del 40%. Sotto i 45 anni, poi, la metà degli insonni deve dare la colpa agli aggeggi hi tech.

A far scattare l’insonnia, ci sarebbero in pole position l’illuminazione dei tablet. Secondo uno studio del Lighting Research Center del Renselaer Polytechnic Institute di Troy, negli Usa, passare due ore su un tablet retroilluminato fa diminuire del 22% la melatonina, l’ormone che regola i cicli di sonno e veglia.
I giochi sul web o i social network, spiegano gli esperti del Sleep Disorder Center del JFK Medical Center di Edison, determinano un’attività psichica intensa che, unita all’illuminazione di tablet e smartphone, sposta l’orologio biologico in avanti. In questo modo i ritmi naturali vengono scardinati ed è impossibile dormire bene.

La cura per l’insonnia hi tech passa per una terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a eliminare i comportamenti insani e a ritrovare il sonno. Partendo da un primo, semplice consiglio: staccare telefono, computer e tablet due ore prima di andare a letto.

Nell’anniversario dell’attacco al Parlamento britannico da parte del ribelle inglese Guy Faweks nel 1605 per protesta contro la repressione neo-cattolica, il gruppo di “hacktivisti” Anonymous, ha lanciato una serie di attacchi.

Guy Faweks
Questa volta ad essere preso di mira è Pay Pal, il diffusissimo sistema di pagamenti online, utilizzato da mezzo mondo, che nelle ultime ore è stato hackerato e derubato della lista di login di 28mila utenti.
La notizia ufficiale è stata pubblicato dall’account Twitter di Anonymous Press, accompagnato da una lista di nomi, cognomi e-mail, password e addirittura numeri di telefono.

Tra i bersagli di Anonymous figurano anche la Symantec, produttrice del celebre antivirus Norton, il sito della NBC, Imageshack e Zynga, produttore di videogame online, come Farmville e Cityville con centinaia di utenti attivi su Facebook. La scelta di Anonymous è relativa alla decisione di Zynga di effettuare una serie di tagli al personale, sacrificio necessario per rilanciare l’azienda che dallo scorso dicembre ha perso in Borsa il 75% del suo valore; anche se nei giorni scorsi la stessa Zynga ha ammesso di avere a disposizione riserve monetarie per 1,6 miliardi di dollari, ed è per questo che gli hacktivisti si chiedono perché non utilizzare queste riserve invece di mandare a casa tanti lavoratori?

A tal proposito Anonymous torna a minacciare di mettere offline Facebook, come fece tempo fa, proprio perché accusata di spalleggiare Zynga.

Bluff o no, conviene comunque effettuare un salvataggio dei dati nel frattempo non resta che aspettare.