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Cresce il numero di italiani che si rivolge ai centri di medicina del sonno perché non riesce a dormire.

I responsabili dell’insonnia sarebbero le nuove tecnologie: dai social network ai tablet, dagli smartphone all’ansia di essere sempre connessi.

Le vittime del jet lag sociale fino a tre anni fa erano pochissime, oggi invece sono aumentate del 40%. Sotto i 45 anni, poi, la metà degli insonni deve dare la colpa agli aggeggi hi tech.

A far scattare l’insonnia, ci sarebbero in pole position l’illuminazione dei tablet. Secondo uno studio del Lighting Research Center del Renselaer Polytechnic Institute di Troy, negli Usa, passare due ore su un tablet retroilluminato fa diminuire del 22% la melatonina, l’ormone che regola i cicli di sonno e veglia.
I giochi sul web o i social network, spiegano gli esperti del Sleep Disorder Center del JFK Medical Center di Edison, determinano un’attività psichica intensa che, unita all’illuminazione di tablet e smartphone, sposta l’orologio biologico in avanti. In questo modo i ritmi naturali vengono scardinati ed è impossibile dormire bene.

La cura per l’insonnia hi tech passa per una terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a eliminare i comportamenti insani e a ritrovare il sonno. Partendo da un primo, semplice consiglio: staccare telefono, computer e tablet due ore prima di andare a letto.

Intelligenza, Indipendenza e Integrazione sono i tre criteri formativi che caratterizzano l’Università Telematica Pegaso.

L’I-University si rinnova per rispondere in maniera sempre più flessibile ed efficace alle esigenze alle esigenze degli studenti e dei docenti stessi.

La Wipsrl ha provveduto a rivoluzionare la comunicazione di Pegaso per garantire la piena indipendenza e personalizzazione della didattica, attraverso la realizzazione di un importante progetto: una piattaforma di videoconferenza, multiutenza in Real Time.

  • tale piattaforma sul Web consentirà di mettere in atto una serie di importanti operazioni:accesso protetto con username e password e riconoscimento per   matricola degli utenti
  • accesso riservato per i professori con permessi speciali
  • il professore può registrare un video o parlare online
  • tutti gli studenti vedono il professore (se lui vuole) mentre il professore vede il singolo studente in chat privata
  • il professore può condividere file con gli studenti, apparire in video o solo audio e può creare stanze (corsi).

Ma Pegaso non è solo web,infatti, presto sarà possibile scaricare un App da Apple Store che porterà tutti i videocorsi sul proprio smartphone o tablet. Così lo studente  non avrà vincoli di presenza fisica e potrà seguire i corsi comodamente a casa, in ufficio, ovunque esso sia.

Dunque, con sempre meno barriere, Pegaso si appresta a diventare un’università aperta, libera, con un linguaggio sempre più semplice, trasversale ed immediato.


Entro la fine dell’anno, secondo le ultime indiscrezioni, Apple potrebbe lanciare un nuovo iPhone economico. Una novità che in molti hanno già battezzato come un ‘tradimento’ della filosofia di Steve Jobs, che ha sempre dato priorità ai profitti piuttosto che alla vasta scala, lanciando sempre prodotti esclusivi.

Si parla di un iPhone più economico che dovrebbe somigliare al modello standard ma senza essere di alluminio come l’attuale, e dovrebbe costare circa 199 dollari.
Inoltre, si presume che l’iPhone economico possa essere presentato insieme all’iPhone 5S, di cui si parla già da qualche settimana, anche se al momento non è ancora possibile affermare con certezza quando e come il piccolo nuovo nato di casa Apple farà il suo debutto.

Secondo il Wall Street Journal, Apple starebbe pensando ad un iPhone più economico per guadagnare quote di mercato e attirare un pubblico maggiore al marchio, che ha visto scendere al 14,6% la propria quota sulle consegne globali di smartphone nel terzo trimestre 2012, in calo rispetto al picco del 23% del quarto trimestre 2011 e del primo trimestre del 2012. 

Confessiamolo, aspettare la mezzanotte per spedire il messaggio ai propri amici su Facebook, anche con lo smartphone, causa qualche impiccio: la scena poco edificante delle persone che, invece di brindare con chi è fisicamente presente, chinano il capo e cominciano a cliccare; i messaggi su Facebook non consentono indirizzi collettivi oltre un certo limite. Il colosso dei social network ha così pensato di mettersi a tracolla un gigantesco sacco da postino globale e spedire questi messaggi per noi, con una nuova applicazione: Midnightdelivery.

Quest’applicazione consente di spedire i messaggi di Capodanno all’ora esatta, in modalità offline, considerando i fusi orari in modo che vengano spediti a chi desideriamo esattamente allo scoccare della mezzanotte.
Il sistema in questi giorni ha dato qualche problema, infatti, chi ha cercato di loggarsi ha trovato il messaggio «Sorry, something went wrong. We’re working on getting this fixed as soon as we can.», ma per il 31, il social network da un miliardo di utenti promette che tutto filerà liscio.
Una volta consentito all’applicazione di loggarsi col profilo dell’utente, si apre una pagina con il messaggio di auguri per l’anno nuovo – c’è una proposta di default, ma ognuno può personalizzarlo – e anche i suggerimenti degli amici a cui spedirlo. In realtà, come capita spesso, i suggerimenti sono frutto di algoritmi che molto di rado riescono a interpretare i nostri attuali rapporti sociali, quindi è meglio selezionare uno alla volta coloro che riceveranno gli auguri.

Una volta selezionati e confermati, Facebook programma la spedizione, che avverrà a mezzanotte del 31 dicembre 2012 e finirà sulle bacheche dei destinatari. Per ognuno si potrà personalizzare l’augurio, oppure allegare immagini o video.

Nei giorni scorsi pubblicammo la notizia del possibile acquisto da parte di Facebook dell’app Instagram, che proprio in questi giorni ha disabilitato la compatibilità con Twitter. Infatti, nei mesi scorsi Facebook ha acquistato per 715 milioni di dollari la popolare app di fotoritocco per ostacolare la competitività nel settore mobile, nuova frontiera del business online.

Oggi è arrivata la risposta di Twitter, il social network con sede a San Francisco.

Da oggi, infatti, sarà possibile modificare le e migliorare le foto, direttamente da Twitter, con una funzione studiata appositamente per dispositivi mobili che mette a disposizione degli utenti ben otto filtri: dal vintage, all’effetto vignette, dall’happy al cinematic e al warm.
Nelle prossime ore il servizio di fotoritocco sarà disponibile su tutti gli smartphone Android e iOS, un particolare che ottimizza i tempi e non è poco nell’era del 2.0.

Il colosso dei social network, secondo voci indiscrete, sta pensando di portarsi a casa Whatsapp, l’app di instant messangere per inviare gratuitamente messaggi, foto e video.
Questa mossa non potrebbe fare altro che migliorare la posizione del social network sul mercato mobile.
Questa scelta non è un caso, infatti solo su Google Play l’app è stata scaricata gratuitamente da quasi due milioni di persone, mentre su Apple Store ha un costo irrisorio di 0,89 cent. Gli oltre 10  milioni di messaggi inviati giornalmente lasciano intuire che in molti abbiano preferito spenderli per acquistare quest’applicazione piuttosto che pagare ogni volta gli sms.

L’idea dell’acquisizione arriva dopo il traguardo del miliardo di utenti attivi sul social network che punta sempre di più a raggiungerne altrettanti puntando al settore della telefonia. Già con l’acquisto di Instagram un passo era stato fatto.

Quello che rimane da capire è se i fondatori di WhatsApp - Brian Acton e Jan Koum – sono disposti a scendere a compromessi: in più occasioni, è stato specificato come gli annunci pubblicitari siano fuori discussione. Entrambi ex dipendenti di Yahoo, sono assolutamente contro i banner, così come non apprezzano chi vende al primo offerente il proprio prodotto. Mark Zuckerberg, invece, è dell’opinione opposta. Come andrà a finire? Staremo a vedere.

                                                                                                                                                 

Vent’anni fa nascono i primi SMS, acronimo di Short Message Service, i brevi messaggi di testo, lunghi al massimo 160 caratteri, scambiati a milioni ogni giorno da anni ed anni, da tutti i possessori di telefoni cellulari.

Era il 3 dicembre 1992 e Neil Papworth, un programmatore di 22 anni era seduto alla sua postazione del quartier generale di Vodafone a Newbury nel Regno Unito ed inviò il primo sms in assoluto, contenente gli auguri di Natale, il primo di una lunghissima serie inviati tramite un sistema dal successo incredibile, minato in questo periodo dalla larga diffusione degli “instant messenger” per smartphone, come Whatsapp, Viber, Line, Skype ecc.
L’sms, inizialmente, era nato come mezzo attraverso cui gli operatori telefonici potevano inviare brevi informazioni ai propri clienti direttamente sul telefono, ma gli utenti di tutto il mondo lo hanno trasformato in un modo più veloce ed economico per comunicare rapidamente con gli altri.

Anche se il suo primato è minato dalla diffusione di app per smartphone, l’sms tiene ancora: nel 2012 sono stati inviati in tutto il mondo 48miliardi, mentre nel 2011 i messaggi sms scambiati dagli utenti sono stati addirittura 89iliardi.  

Virtualia, progetto realizzato dalla WIP srl, è il primo centro commerciale online, realizzato interamente in 3D con l’ausilio della tecnologia Real Time.

Fino a pochi anni fa il 3D era dedicato esclusivamente ad esperienze di gioco e cinematografiche, oggi Virtualia si presenta come uno straordinario strumento commerciale per dare un look nuovo, fresco e innovativo al tuo Store online.


Questa straordinaria piattaforma si avvale della tecnologia Multiplayer ed è compatibile con tutti i dispositivi: sul web, sul pc Mac in stand-alone, su Apple Mobile e Android Mobile e sarà espandibile per Play Station, Xbox e Wii.

Virtualia è in grado di connettere  le persone provenienti da tutto il mondo; gli utenti potranno chattare con altri visitatori collegati in tempo reale, e interagire con gli espositori al fine di ottenere maggiori informazioni e documenti su ciò che viene visualizzato nei diversi Store.

La struttura comprende 24 moduli con all’interno un supermercato ed un Cafè proprio come un tradizionale centro commerciale, con la differenza che Virtualia è aperto 24 ore su 24.
Ogni azienda avrà a sua disposizione: un modulo/stand con insegna brandizzata, un carrello elettronico per immissione prodotto suddivisi per categoria e sottocategorie merceologiche/prezzo e l’attivazione di servizi in real time (chat).
Questa piattaforma è la nuova frontiera dell’e-commerce e del business networking, il suo ambiente è organizzato in padiglioni e stand che gli utenti sono liberi di esplorare attraverso i loro avatar personalizzati.

Già tempo di iPhone 5S? Secondo le indiscrezioni riportate dal Commercial Times, Apple dovrebbe iniziare la pre-produzione del nuovo iPhone 5S a dicembre (circa 100.000 unità) per poi accelerare la produzione già dal primo quadrimestre del 2013.

Come ricordiamo, qualche settimana fa è stato presentato il nuovo iPad (versione 4) con molto anticipo rispetto a quanto atteso. Non sorprende quindi questa possibile anticipata presentazione dell’ iPhone 5S.
Il giornale cinese ha rivelato che il processo di certificazione dei componenti del prossimo iPhone 5S è stato accelerato e che la produzione entrerà nel vivo quindi ad inizio 2013. Lo scorso anno, Samsung ha mostrato al mondo il Galaxy S3 ad un evento subito dopo il MWC (Wobile World Congress) di fine febbraio, mentre l’iPhone 5 è uscito diversi mesi dopo permettendo a Samsung di vendere milioni di nuovi smartphone. E’ probabile quindi che Apple, per il 2013, si voglia far trovare pronta per contrastare, almeno in parte, il Galaxy S4 e tutti gli altri interessanti smartphone attesi per il 2013.

La nuova piattaforma Black Berry 10 sarà lanciata con un evento in contemporanea mondiale il 30 gennaio 2013. Le nuove piattaforme di mobilità saranno molto più business di quelle viste finora: la nuova strada percorsa da Microsoft è anche quella seguita da Rim, azienda che la mobility business l’ha inventata. L’idea è di creare un flusso uniforme di informazioni che eviti il rallentamento dovuto all’apertura e alla chiusura delle applicazioni ma in realtà dietro al concetto di BlackBerry Flow c’è un modo nuovo di progettare interfacce.  

Il tutto parte da una semplice schermata di attività, il BlackBerry Hub una sorta di blocco note in tempo reale che raccoglie tutte le informazioni, non importa da quale fonte dati arrivi (messaggi, web, social).  
Il BlackBerry Flow assolve a quattro compiti fondamentali:elimina il muro tra azione e informazione, l’utente ha tutto sotto controllo, non si perde niente, grazie alla sovrapposizione delle schede e a uno swipe da sinistra a destra per ricostruire il percorso di arrivo a una certa scheda. Inoltre, si aggiunge la funzionalità aka, schermo intero automatico, minimizzando il resto. Il sistema di previsione di scrittura, potremmo chiamarlo così, è ottimo: comprende automaticamente la lingua in cui digita e suggerisce di conseguenza, sulla lettera successiva a quella digitata, e, lentamente capisce quali sono le parole più utilizzate e le consiglia per prime.   

Il multitasking reale del sistema operativo Qnx, il padre del BlackBerry 10, che avevamo già assaporato nel bistrattato PlayBook, qui si esalta totalmente.

Molto importante anche l’evoluzione del concetto di network, come già visto su Windows Phone 8, la rubrica si popolerà di tutti i contatti dell’utente, che siano creati sul telefono o che provengano dai social network ma, inoltre, al singolo contatto vengono associate informazioni, per esempio provenienti da una ricerca istantanea sul web, da un feed Rss o da un documento elaborato in comune. La componente ludica, inoltre, sarà fondamentale nei nuovi BlackBerry 10, da tenere d’occhio per una scelta aziendale, per caratteristiche, affidabilità, innovazione e apertura alle altre piattaforme.