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Samsung ha annunciato un restyling totale dell’immagine aziendale in occasione del CES (Consumer  Electronics Show) 2013, in programma a Las Vegas dall’8 all’11 gennaio.

A quanto pare assisteremo ad una totale trasformazione del proprio brand in modo che assomigli il più possibile a quello di Apple, alla quale vorrebbe ispirarsi. Si spera in un nuovo brand che si ispiri agli ideali di innovazione e di originalità, quindi, conferendo al catalogo di prodotti e servizi un’immagine più fresca, semplice in modo tale da confermare la propria presenza sul mercato tecnologico.


Se invece dovesse basarsi sul copiare forme e colori di loghi e marchi, oltre al design del proprio store, che si avvicina di molto a quello di Apple o su brevetti di prodotti Apple, si assisterà sicuramente ad un ennesima battaglia legale tra le due aziende e forse quella di Samsung non rappresenta altro che una continua e schematica provocazione pubblicitaria. 

A due anni dal suo arrivo su iPhone, Instagram lancia la sua piattaforma web con una veste grafica somigliante a quella di Facebook.

A breve sarà quindi possibile accedere dai browser a qualsiasi profilo Instagram pubblico.

All’inizio il servizio permetteva di vedere le foto singolarmente, ma solo di recente ha iniziato a consentire agli utenti di commentare e cliccare mi piace da browser.Il servizio di photosharing è stato acquistato da Facebook lo scorso settembre per circa 715 milioni di dollari.

Una volta effettuata la trasformazione, gli utenti potranno gestire il proprio profilo Instagram direttamente dal web, senza ricorrere all’applicazione ufficiale disponibile su iOS e Android.  
Come Facebook, ogni profilo avrà un’immagine di copertina scelta fra le immagini del proprio account Instagram e un’immagine più piccola e quadrata come foto del profilo, accanto ad una breve bio e al numero di follone  e di foto scattate. Le thumbnails sono organizzate in ordine cronologico in una griglia. Cliccate su un’immagine e sarete mandati all’immagine della foto come quelle a cui siamo abituati. Basterà cliccare su una delle immagini per ingrandirla e visualizzare di fianco lo spazio per i Like e i commenti.


Microsoft ha infatti annunciato la chiusura di Windows Live Messenger nel giro di pochi mesi e la sua integrazione in Skype.

Il colosso di Redmond avrebbe deciso di unire i due servizi, spostando nei mesi successivi tutti gli utenti dal software di messaggistica istantanea, al VoIP.

Era il 1999 quando Microsoft lancia Windows Messenger, rinominato poi nel 2005 Windows Live Messenger, con oltre 300milioni di utenti attivi al mese.

Fin dalla sua acquisizione, avvenuta nel maggio 2011, per 8,5 miliardi di dollari, Microsoft ha iniziato a modificare l’architettura P2P di Skype sostituendo i supernodi con i server Messenger.

Con l’uscita di Windows 8, Skype ha definitivamente abbandonato il peer-to-peer, per utilizzare la piattaforma alla base del client di messaggistica istantanea.
Ciò ha consentito di creare nuove funzionalità basate sull’integrazione con Facebook ed altri servizi Microsoft, consentendo di inviare messaggi ai contatti Messenger, Outlook e Hotmail.

Dunque, se le indiscrezioni verranno confermate nei prossimi giorni, Microsoft dovrebbe comunicare la chiusura di Windows Live Messenger e i passi da seguire per collegare l’account con quello di Skype. In questo modo gli utenti troveranno tutti i contatti dl vecchio Messenger tra i contatti del client VoIP. 

Il colosso dei social network ammette, Facebook può nuocere gravemente alla salute. E’ quanto scritto sulla pagina ufficiale di Facebook: “Le torte di compleanno sono fatte per stare insieme e permettono agli amici di riunirsi per celebrare un particolare avvenimento. Mangiare troppe torta non è salutare. Per questo motivo la torta di compleanno è  come Facebook”.

Sin dal loro debutto in rete dei social network, primo fra tutti Facebook, centinaia di milioni  di persone si sono iscritte ed hanno iniziato ad utilizzare queste piattaforme per trovare nuove amicizie, tenersi in contatto con parenti, amici, cambiando il modo di comunicare tra gli utenti della rete.
Oggi non si può più far a meno di Facebook, e ci si chiede se, in generale, passare troppo tempo sui social network possa creare problemi alla salute.

Indubbiamente si tratta di un’avvertenza che effettivamente conferma la veridicità di quanto affermato da numerosi studi condotti da diverse Università del mondo, secondo le quali l’utilizzo giornaliero di Facebook può effettivamente portare danni al cervello, riportandolo ad uno stato infantile.

E’ evidente che se Facebook, viene usato come unico e solo strumento di comunicazione e di interazione con gli altri, allora si che può far male, perché provoca isolamento, alienazione, fino ad arrivare a provocare rilevanti problemi di natura psicologica.

Nell’anniversario dell’attacco al Parlamento britannico da parte del ribelle inglese Guy Faweks nel 1605 per protesta contro la repressione neo-cattolica, il gruppo di “hacktivisti” Anonymous, ha lanciato una serie di attacchi.

Guy Faweks
Questa volta ad essere preso di mira è Pay Pal, il diffusissimo sistema di pagamenti online, utilizzato da mezzo mondo, che nelle ultime ore è stato hackerato e derubato della lista di login di 28mila utenti.
La notizia ufficiale è stata pubblicato dall’account Twitter di Anonymous Press, accompagnato da una lista di nomi, cognomi e-mail, password e addirittura numeri di telefono.

Tra i bersagli di Anonymous figurano anche la Symantec, produttrice del celebre antivirus Norton, il sito della NBC, Imageshack e Zynga, produttore di videogame online, come Farmville e Cityville con centinaia di utenti attivi su Facebook. La scelta di Anonymous è relativa alla decisione di Zynga di effettuare una serie di tagli al personale, sacrificio necessario per rilanciare l’azienda che dallo scorso dicembre ha perso in Borsa il 75% del suo valore; anche se nei giorni scorsi la stessa Zynga ha ammesso di avere a disposizione riserve monetarie per 1,6 miliardi di dollari, ed è per questo che gli hacktivisti si chiedono perché non utilizzare queste riserve invece di mandare a casa tanti lavoratori?

A tal proposito Anonymous torna a minacciare di mettere offline Facebook, come fece tempo fa, proprio perché accusata di spalleggiare Zynga.

Bluff o no, conviene comunque effettuare un salvataggio dei dati nel frattempo non resta che aspettare.


Ad un mese dall’uscita dell’iPhone 5, gli sviluppatori Apple hanno rilasciato le versioni iOS 6.0.1 e 6.1 in beta; la prima release è un upgrade della 6.0 e sarà resa disponibile come aggiornamento per tutti coloro che possiedono un device compatibile.

Mentre per la 6.1, per quest’ultima non avendo ancora raggiunto stabilità verrà introdotta nel circuito per i test e il debugging nel quale sono coinvolti soltanto alcuni utenti appositamente selezionati.
La release 6.0.1 è stata effettuata per migliorare le prestazioni dell’iPhone 5: soprattutto in quest’ultimo, l’aggiornamento 6.0 rendeva la tastiera virtuale di difficile utilizzo, ed erano stati riscontrati problemi nella gestione del modulo WI-FI e negli aggiornamenti on the air. A tal proposito è stato introdotto uno strumento collaborativo, ossia un pulsante grazie al quale gli utilizzatori potranno fare delle segnalazioni ad Apple ad esempio, relativamente ad errori contenuti nelle mappe.

Avreste mai immaginato di poter controllare l’illuminazione della vostra casa direttamente dal telefonino o dal vostro tablet?

Oggi è possibile grazie  a Philips Hue, un sistema di illuminazione domestica a LED controllabile direttamente dal vostro iPhone, iPod Touch o iPad attraverso un’app disponibile su Apple Store.

Con Philips Hue potrete controllare non solo l’accensione e lo spegnimento, ma vi dà anche la possibilità di creare nuovi colori da abbinare ai colori della vostra casa, del vostro arredamento o ai colori del cielo.

Attraverso quest’applicazione, sarà inoltre possibile programmare un timer che gestirà per noi la routine quotidiana, sarà possibile regolare la tonalità, salvare gli effetti luminosi preferiti per utilizzarli successivamente.

E non finisce qui, l’app presenta una funzione denominata LightRecipes con 4 programmi pre-impostati, sulla base di studi effettuati da ricercatori, per aiutare a rilassarsi, per conciliare il sonno, per leggere o funzionare da energizzante.

Philips Hue è disponibile in tutti gli Apple Store: un kit base di 3 lampadine a LED al costo di 199 euro, prezzo che potrebbe sembrare elevato, ma Philips sostiene che si ammortizza col tempo perché la durata media garantita di ogni lampadina è di 15 anni.

Ecco a voi il video di presentazione del prodotto

Apple ha iniziato a modificare i prezzi delle app portandoli da un costo base di 0.79 € a 0,89 € per ogni app distribuita ai clienti di iPhone, iPad e i Pod Touch.

I nuovi prezzi minimi saranno visibili già dalle prossime ore, in più saranno aumentate le commissioni agli sviluppatori di app che passeranno dal 30% al 40%, in alcuni casi questa percentuale verrà anche arrotondata al 41%.

Il motivo di tale cambiamento è da ricercarsi nella crisi che sta investendo l’eurzona: l’euro non è forte come un fa, automaticamente i tassi di cambio sono cambiati in maniera significativa, da non dimenticare anche che l’IVA, in alcuni paesi come Italia e Olanda, è passata dal 20% al 21%.

In definitiva, i nuovi cambiamenti in casa di Cupertino faranno sì che la clientela paghi un po’ di più per ogni contenuto acquistato in App Store, e che gli sviluppatori guadagnino leggermente meno dalle vendite delle loro applicazioni. 
Apple ha inoltre introdotto nello shop virtuale altre valute, quali i rubli russi, rupie indiane, lire turche ed altre, quando prima gli utenti dovevano effettuare gli acquisti pagando il corrispettivo in dollari.
Tale rincaro non dovrebbe compromettere in alcun modo l’ormai incessante downloading di applicazioni, che a partire dalle varie piattaforme risulta essere un fenomeno non solo consolidato, ma in continua espansione, come confermano le varie ricerche che analizzano i trend de settore mobile.

Problemi per il servizio iMessage in tutto il mondo, anche in Italia, probabilmente dovuto agli strascichi  che l’uragano Sandy ha lasciato sulle server farm statunitensi.

Numerose le segnalazioni arrivate su Twitter, non si ancora in quanti abbiano problemi con il servizio; nel frattempo Apple ha aggiornato la bacheca di System Status segnalando quanto accaduto e spiegando di essere alle prese con le verifiche.

Altri blackout avevano colpito nei giorni scorsi iCloud, sono stati rilevati problemi anche con App Store, Game Center e iTunes Match, ma nel giro di poche ore la situazione dovrebbe tornare alla normalità.