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Avreste mai immaginato di poter controllare l’illuminazione della vostra casa direttamente dal telefonino o dal vostro tablet?

Oggi è possibile grazie  a Philips Hue, un sistema di illuminazione domestica a LED controllabile direttamente dal vostro iPhone, iPod Touch o iPad attraverso un’app disponibile su Apple Store.

Con Philips Hue potrete controllare non solo l’accensione e lo spegnimento, ma vi dà anche la possibilità di creare nuovi colori da abbinare ai colori della vostra casa, del vostro arredamento o ai colori del cielo.

Attraverso quest’applicazione, sarà inoltre possibile programmare un timer che gestirà per noi la routine quotidiana, sarà possibile regolare la tonalità, salvare gli effetti luminosi preferiti per utilizzarli successivamente.

E non finisce qui, l’app presenta una funzione denominata LightRecipes con 4 programmi pre-impostati, sulla base di studi effettuati da ricercatori, per aiutare a rilassarsi, per conciliare il sonno, per leggere o funzionare da energizzante.

Philips Hue è disponibile in tutti gli Apple Store: un kit base di 3 lampadine a LED al costo di 199 euro, prezzo che potrebbe sembrare elevato, ma Philips sostiene che si ammortizza col tempo perché la durata media garantita di ogni lampadina è di 15 anni.

Ecco a voi il video di presentazione del prodotto

Apple ha iniziato a modificare i prezzi delle app portandoli da un costo base di 0.79 € a 0,89 € per ogni app distribuita ai clienti di iPhone, iPad e i Pod Touch.

I nuovi prezzi minimi saranno visibili già dalle prossime ore, in più saranno aumentate le commissioni agli sviluppatori di app che passeranno dal 30% al 40%, in alcuni casi questa percentuale verrà anche arrotondata al 41%.

Il motivo di tale cambiamento è da ricercarsi nella crisi che sta investendo l’eurzona: l’euro non è forte come un fa, automaticamente i tassi di cambio sono cambiati in maniera significativa, da non dimenticare anche che l’IVA, in alcuni paesi come Italia e Olanda, è passata dal 20% al 21%.

In definitiva, i nuovi cambiamenti in casa di Cupertino faranno sì che la clientela paghi un po’ di più per ogni contenuto acquistato in App Store, e che gli sviluppatori guadagnino leggermente meno dalle vendite delle loro applicazioni. 
Apple ha inoltre introdotto nello shop virtuale altre valute, quali i rubli russi, rupie indiane, lire turche ed altre, quando prima gli utenti dovevano effettuare gli acquisti pagando il corrispettivo in dollari.
Tale rincaro non dovrebbe compromettere in alcun modo l’ormai incessante downloading di applicazioni, che a partire dalle varie piattaforme risulta essere un fenomeno non solo consolidato, ma in continua espansione, come confermano le varie ricerche che analizzano i trend de settore mobile.

Problemi per il servizio iMessage in tutto il mondo, anche in Italia, probabilmente dovuto agli strascichi  che l’uragano Sandy ha lasciato sulle server farm statunitensi.

Numerose le segnalazioni arrivate su Twitter, non si ancora in quanti abbiano problemi con il servizio; nel frattempo Apple ha aggiornato la bacheca di System Status segnalando quanto accaduto e spiegando di essere alle prese con le verifiche.

Altri blackout avevano colpito nei giorni scorsi iCloud, sono stati rilevati problemi anche con App Store, Game Center e iTunes Match, ma nel giro di poche ore la situazione dovrebbe tornare alla normalità.


Google Music approderà in Italia e in Europa il prossimo 13 novembre. Dopo un anno di sperimentazione negli Stati Uniti, la società di Mountain View si è prefissata l’obiettivo di rompere l’egemonia di iTunes nel mondo del download legale.

Al momento dell’apertura si prevede che Google Music avrà a disposizione ben 10 milioni di brani e andranno ad aumentare nel corso dei mesi, sia per quanto riguarda le novità che per quanto concerne i vecchi brani.

In più, chi si registrerà sul sito avrà la possibilità di immagazzinare in cloud fino a 20.000 brani acquistati gratis, con tagli e spazi maggiori con abbonamenti a pagamento.

Questo nuovo servizio darà la possibilità di avere la propria musica sempre a portata di mano, e di ascoltare sul proprio computer i brani attraverso il browser incorporato senza doverli scaricare sul disco fisso. Questo servizio si chiamerà Google Match.

Al momento non è ancora possibile conoscere i prezzi di Google Music,quindi non resta che aspettare il prossimo 13 novembre. La concorrenza nel mondo della musica digitale aumenta sempre di più, e per gli utenti aumenta la possibilità di avere offerte musicali a prezzi speciali.

Doveva essere una semplice applicazione attraverso cui poter creare e condividere album fotografici, in realtà si è rivelato uno strumento che favorisce la pornografia e la pedopornografia.

Un paio di settimane fa l’organizzazione Watch Foundation, organizzazione mondiale che si occupa di sicurezza in rete, aveva lanciato l’allarme: i siti pornografici rubano l’88% di fotografie in pose osè che, soprattutto gli adolescenti, postano su internet e sui social network.


L’app in questione, in vendita su Apple Store al costo di 1.79, si chiama Badabing e scandaglia i profili Facebook alla ricerca di foto sexy dei propri amici, mettendole ben in evidenza.
Screenshot di Badabing

L’applicazione non è illegale, attualmente è disponibile solo su iPhone, ma presto gli sviluppatori potrebbero lanciarla anche su altre piattaforme.

La Watch Foundation ha lanciato un nuovo allarme, a seguito di numerose denunce pervenute da alcune ragazzine, adolescenti e giovani donne che dopo aver postato foto che volevano essere esplicitamente seducenti, hanno trovato queste foto pubblicate su molti siti pornografici.

Secondo l’organizzazione, Badabing può essere una minaccia per numerosi minorenni, infatti, sono state prelevate foto di migliaia di ragazzine minori di 16 anni.

Dal canto suo, Badabing si difende sostenendo che non c’è nessuna violazione della privacy in quanto le fotografie sono quelle visibili da un qualsiasi account Facebook.

L’uragano Sandy miete paura anche tra il popolo del web, non solo per le numerose discussioni sorte sui social network, ma anche per i danni che potrebbe causare ad infrastrutture e data center dei Big di internet come Google, Apple e Amazon.

I primi ad essere stati attaccati e abbattuti sono Buzz Feed, Huffington Post e Gizmondo; qualcuno si è ripreso (con versioni di backup), altri sono ancora malfunzionanti.

Il centro della tempesta è proprio nel New Jersey, dove i principali data center sono a rischio malfunzionamenti, e nonostante le aziende invitino alla calla e dichiarino di avere la situazione sotto controllo, sembrano non aver fatto i conti con Sandy, definito l’uragano del secolo. 

Danni provocati da Sandy
In aiuto del blackout informatico arriva il social web, infatti, la maggior parte delle testate giornalistiche, che hanno problemi cono server e database hanno deciso di continuare la loro attività su Facebook, Tumblr e Twitter.

In particolare, quest’ultimo ha creato una pagina di supporto per tutti gli utenti nelle zone colpite dall’uragano, che potrebbero avere problemi a connettersi con la rete, ed in casi più gravi, sarà possibile ottenere avvisi via SMS.

Ma non finisce qui, infatti, il blackout informatico potrebbe avere anche ripercussioni sul posizionamento in borsa delle aziende interessate, soprattutto quelle che offrono servizi internet e di cloud storage. 

Oggi è il giorno in cui Microsoft ha fissato il lancio di Windows Phone 8, nuovo sistema operativo per smartphone sviluppato  come successivo di Windows, che appartiene allo stesso ecosistema di Windows 8, a sua volta lanciato lo scorso giovedì.

La presentazione avverrà in occasione di un evento organizzato a San Francisco, il cui liveblog in tempo reale sarà realizzato da Windows Phone Italy.

Oltre a svelare nuove informazioni dettagliate sull’aggiornamento Windows Phone 7.8, destinato agli attuali possessori di smartphone , l’evento  dovrebbe rivelare qualche dettaglio in più sui primi smartphone basati su Windows Phone 8, ovvero Samsung ATIV S, Nokia Lumia 920 e 820 e Windows Phone 8X e 8S di HTC.
Anche in questo caso Microsoft ha approntato un sistema di trasmissione in streaming, grazie a cui la presentazione dovrebbe avere un grande impatto sul pubblico, così come quello di Windows 8 che potrete seguire sulla pagina facebook di Windows Phone Italy e conoscere in tempo reale tutte le novità su Windows Phone 8.

Novità per gli amanti del videogioco Call of Duty: la nuova serie Black Ops 2 si avvicina sempre più ed oggi appare sul canale ufficiale YouTube dell’fps di Activision e Treyarc questo trailer realizzato con attori veri.

La clip diretta dal regista Guy Ritchie, ci mostra una panoramica di tutto (armi ed ambientazione leggermente futuristica, si parla della Los Angeles del 2025) in maniera anche ironica.
Nel filmato, inoltre, è presente un divertente riferimento alla modalità zombie introdotta anche in questo capitolo della saga in questione, per espandere ulteriormente l’esperienza di gioco e offrire ai videogiocatori un’avventura completa sotto tutti i punti di vista che possa andare incontro ad ogni fans della serie.

Concludiamo ricordando che Call Of Duty: Black Ops 2 sarà disponibile nei negozi a partire dal 13 novembre 2012 su piattaforme PC, PlayStation 3 ed Xbox 360. , Xbox 360, PlayStation 3 e successivamente su Wii U.


Il fondatore di Megaupload, ha annunciato il lancio di una nuova piattaforma musicale, “gratuita e legale”, che si chiamerà Megabox.

Il nuovo portale sarà disponibile online dal 19 gennaio 2013 e con spazio illimitato per la musica.

Il 38enne informatico Dotcom è accusato dall’FBI di aver distribuito illegalmente film e musica, attraverso la piattaforma Upload; attualmente è agli arresti domiciliari in Nuova Zelanda, in attesa del processo di estradizione negli Usa.

Il Robin Hood di internet – come e’ stato ribattezzato – fu arrestato mentre si trovava nella sua residenza alla periferia di Auckland, in Nuova Zelanda; e proprio da qui ha simbolicamente voluto lanciare il nuovo progetto, pubblicando su Facebook una fotografia aerea della villa.
Kim Dotcom
Il mese scorso DotCom aveva fatto sapere di aver già realizzato il 90% della sua nuova piattaforma, aggiungendo di avere intenzione di includervi un servizio di distribuzione della musica come il portale Spotify. Il nuovo sito dovrebbe avere anche un canale gratuito, Megakey, da installare sul proprio computer. Gli utenti avranno così la possibilità di scegliere se pagare i file musicali o utilizzare Megakey, i cui profitti saranno versati agli artisti.